Alla base dell’applicazione della Legge 104 ci sono sicuramente i permessi sul lavoro, che consentono alle persone con disabilità o con patologie, oppure che assistono direttamente parenti con problemi, di assentarsi dal lavoro senza però perdere la retribuzione. Gli aventi diritto infatti hanno la possibilità di fare diverse assenze.
Legge 104 e permessi lavorativi
Le regole per quanto riguarda i permessi sono differenti se si tratta di genitori di bambini che hanno avuto la certificazione di handicap grave. In questo caso è possibile richiedere un congedo parentale che, a differenza delle ‘condizioni normali‘ (dato che tale congedo retribuito si può chiedere anche per i bambini esenti dalla Legge 104), può essere prolungato fino a tre anni, fino all’età di 12 anni del bambino, a differenza dei 10 mesi canonici.
Allo stesso tempo è possibile chiedere dei riposi orari, sempre per quanto riguarda i genitori, in maniera tale da poter magari accompagnare il bambino alle visite mediche oppure passare più tempo con lui se non sta bene.
I diritti al permesso di lavoro
Per quanto concerne i diritti al permesso, è possibile richiederne soltanto se i parenti sono entro il secondo grado. Per quanto riguarda invece i parenti di terzo grado come zii e bisnonni, ciò è possibile soltanto qualora il coniuge o i genitori della persona in questione siano defunti, impossibilitati ad occuparsi del congiunto per un qualunque motivo oppure con un’età superiore ai 65 anni.
Ad ogni modo chiunque abbia diritto all’applicazione della Legge 104, può disporre di tre giorni di riposo giornaliero come meglio crede, anche frazionandoli in ore per assistere il parente in momenti specifici. Questa decisione ha sollevato delle polemiche ma è comunque ancora praticabile per chiunque abbia diritto alla Legge 104.
Infine è possibile richiedere dei congedi, soprattutto quelli di tipo parentale fino all’età di 12 anni del bambino, per poter stare a casa dal lavoro per un periodo prolungato.