La mia storia
La mia storia è quella di un atleta con disabilità motoria, una condizione che mi accompagna fin dalla nascita a causa di un errore medico. Crescere con questa realtà non è stato facile, e per molto tempo ho dovuto lottare non solo con le difficoltà fisiche, ma anche con gli ostacoli mentali e sociali che la società impone a chi, come me, vive con una disabilità.
A un certo punto della mia vita, ho toccato il fondo: pesavo 105 chili e mi sentivo intrappolato in un corpo che non rappresentava la mia volontà di vivere pienamente. Ma poi, qualcosa è cambiato. Ho deciso di riprendere in mano la mia esistenza, di combattere non solo per me stesso ma anche per gli altri, e di trasformare la mia disabilità in un punto di forza.
Ho iniziato a praticare la corsa in carrozzina, un’esperienza che ha rivoluzionato la mia vita. Lo sport è diventato il mio motore, il mezzo con cui ho potuto riscoprire la mia forza interiore e dimostrare che la disabilità non deve mai essere vista come un ostacolo insormontabile, ma come un’opportunità per migliorarsi e superare i propri limiti.
Le difficoltà quotidiane
Ogni giorno porta con sé nuove sfide. Le barriere architettoniche sono ovunque: marciapiedi impraticabili, rampe inesistenti, edifici inaccessibili. Anche le cose più semplici, come prendere i mezzi pubblici o entrare in un negozio, possono trasformarsi in vere e proprie imprese.
Poi ci sono gli sguardi della gente. Alcuni sono carichi di pietà, altri di incredulità quando mi vedono gareggiare. Ma ci sono anche quegli sguardi che mi danno forza, quelli di chi comprende che la disabilità non definisce una persona, ma è solo una delle tante sfaccettature della sua identità.
Le difficoltà non finiscono qui. La preparazione atletica richiede impegno, disciplina e sacrifici. A volte mi capita di scontrarmi con la fatica, il dolore muscolare, la stanchezza mentale. Ma ogni ostacolo superato diventa una vittoria personale, un segnale che sto andando nella direzione giusta.
La forza dello sport
L’allenamento è una sfida continua. Ogni sessione è un test per il mio corpo e la mia mente. Ci sono giorni in cui la fatica sembra insormontabile, in cui il dolore ai muscoli è così intenso da farmi dubitare delle mie capacità. Ma poi arriva la sensazione di libertà che solo la corsa in carrozzina sa darmi. Il vento in faccia, la velocità, la consapevolezza di spingermi oltre ogni limite: sono questi i momenti che mi fanno capire quanto sia importante non mollare mai.
Ogni traguardo raggiunto, ogni chilometro percorso, è una vittoria. Non importa se arrivo primo o ultimo in una gara, quello che conta è il percorso, la lotta, la determinazione. Ogni competizione è un’opportunità per dimostrare che nulla è impossibile quando si ha la volontà di provarci.
Un messaggio di speranza
La mia battaglia non è solo personale. Con le mie sfide voglio lanciare un messaggio forte: la disabilità non deve mai essere un limite invalicabile. Tutti hanno il diritto di vivere una vita piena, di inseguire i propri sogni e di trovare la propria strada, indipendentemente dalle difficoltà.
Il mio motto è chiaro: “Dalla parte degli ultimi per sentirmi primo”. Perché nella vita non conta solo la posizione in cui si arriva, ma il coraggio di partire e di non arrendersi mai.
Ogni giorno è una nuova sfida, ma anche una nuova opportunità. E io sono qui, pronto a spingermi sempre oltre, senza paura, con la certezza che ogni ostacolo superato mi renderà ancora più forte. Perché vivere significa esattamente questo: non smettere mai di lottare per ciò in cui si crede.