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Al collaboratore domestico serve il green pass?

Per svolgere il lavoro del collaboratore domestico serve il Green Pass? Come si è espresso il Governo a riguardo? Per il momento sappiamo che dal 15 ottobre sarà obbligatorio avere il Green Pass anche per i collaboratori domestici come: i colf, le badanti e anche i baby sitter. Solamente coloro che avranno la Carta Verde potranno continuare a lavorare.

Green Pass per lavoratori domestici

Il Governo si è espresso favorevolmente al Green Pass per le badanti. Il decreto è stato approvato con l’unanimità ed è stato firmato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il decreto legge 127/2021 è stato pubblicato il 21 settembre sulla Gazzetta Ufficiale: entrato il vigore il 22 settembre, la norma prevede che si debba essere in possesso del certificato verde in ogni luogo di lavoro.

Cosa succede se non si ha il Green Pass?

Nel caso in cui i lavoratori in questione non abbiano il Green Pass saranno segnati come assenti ingiustificati. Sebbene il diritto al posto di lavoro possa essere in qualche modo garantito, lo stipendio ovviamente subirà dei cambiamenti. C’è però un aspetto da considerare: contrariamente ad altri luoghi di lavoro, il rapporto di lavoro domestico ha un regime di libera recedibilità.
Che cosa significa? Se badanti, colf o baby sitter si dovessero rifiutare di esibire il Green Pass, sarà comunque possibile licenziare senza dover per forza portare una motivazione né subentra in questo caso il licenziamento per giusta causa.

Tamponi per il Green Pass a carico dei lavoratori

Infine, c’è un ultimo aspetto da tenere bene a mente: il provvedimento è stato piuttosto chiaro sui costi dei tamponi per ottenere il Green Pass senza la vaccinazione. Non sarà il datore di lavoro a provvedere al pagamento dei tamponi, bensì sarà a carico totalmente del dipendente. Resterà da capire se ciò porterà all’impennata sperata della campagna di vaccinazione al Covid-19.

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