L’evento Paralimpiadi di Rio 2016 è stato il vero e proprio trampolino di lancio della canoa per disabili o meglio conosciuta come paracanoa. Dal pinto di vista organizzativo, informativo e amministrativo essa fa riferimento alla : IPC (International Paralympic Committee), FICK (Federazione Italiana Canoa e Kayak) supervisionata dalla CONI e ICF (International Canoe Federation). Il movimento canoistico dei disabili in Italia nasce alla fine degli anni Ottanta, grazie ad alcuni atleti facenti parte di alcune Associazioni Sportive; si afferma poi nei primi anni Novanta. Le competizioni sono aperte sia agli uomini che alle donne, i percorsi delle competizioni e le imbarcazioni sono le stesse degli atleti normodotati.
La canoa per disabili può essere praticata da atleti con diverse disabilita ovvero: disabilità fisiche, visive, intellettive e relazionali. in particolare, questo tipo di sport potrà essere praticato da disabili con: amputazioni agli arti inferiori, diplegia spastica, distrofia spastica, distrofia muscolare, paraplegia, sordità e spina bifida. Tutti gli sportivi possono gareggiare a partire dagli 8 anni, nella sezione di riferimento legata alla propria disabilità.
Lo sport si divide in due specialità, il settore acqua piatta con velocità e fondo e il settore acqua mossa con slalom e discesa. Ogni atleta, prima di prendere parte ad una competizione, è sottoposto a visite di classificazione per stabilire la classe di appartenenza.
Focalizzandoci sulle imbarcazioni possiamo distinguere due tipologie:
- il Kayak: che presenta una pagaia doppia e doppia pala.
- il Va’as: che presenta un secondo scafo laterale galleggiante di supporto con pagaia singola, monopala.
Nella canoa per disabili abbiamo due categorie principali in base alle disabilità degli atleti, quella dei disabili fisici (HF) e quella non paralimpica per ciechi ed ipovedenti.
- La categoria HF si divide in 3 sezioni, in base al livello di disabilità motoria.
- KL1 o VL1 (ex A; Arms): sportivi che hanno funzionalità solo nelle spalle e non nel tronco. La forza nell’esercizio deriva unicamente da braccia e spalle.
- KL2 o VL2 (ex TA; Trunk and Arms):sportivi che hanno funzionalità sia nelle spalle che nel tronco ma non nelle gambe. Per questo motivo non sono in grado di applicare forza continua e controllata alla pediera o al sedile per muovere la barca.
- KL3 o VL3 (ex LTA; Legs, Trunk and Arms):sportivi che hanno funzionalità in spalle, tronco e gambe, sono capaci di applicare una forza sia sulla pedana sia sul sedile e riescono quindi a muovere la barca.
Gli atleti della classe KL1 possono partecipare a tutte le gare, mentre gli atleti della classe KL2 possono partecipare oltre che nella propria categoria anche in quelle della classe KL3, infine gli atleti appartenenti alla KL3 gareggiano esclusivamente nella propria classe.
- Alla seconda categoria appartengono canoisti ciechi oppure ipovedenti, si distinguono ancora 3 classi.
- B1: sportivi che non percepiscono la luce da entrambi gli occhi oppure sportivi che, pur percependo la luce, non sono in grado di distinguere una mano a nessuna distanza.
- B2: sportivi che non riconoscono la forma di una mano, che presentano un visus non superiore a 2/60 oppure con campo visivo inferiore a 5 gradi.
- B3: sportivi con visus compreso tra 2/60 a 6/60 e con campo visivo tra 5 a 20 gradi.
Sportivi che presentano disabilità intellettive e relazionali, invece, rientrano nella classificazione DIR. Gli atleti con questo tipo di disabilità parteciperanno a competizioni a scopo promozionale.
Si distinguono diverse competizioni di rilievo come: Campionato Italiano (mt2000), Campionati Italiani di fondo, Campionato Italiano Maratona, Campionato Italiano velocità, Campionato Italiano discesa, Campionati Europei e Mondiali di tutte le discipline.
Buongiorno potrei ricevere più informazioni dettagliate.Mi piacerebbe capire se io che ho la sclerosi multipla potrei fare qualcosa.
Buongiorno Sig. Omar, ci contatti al numero 3791510977 per il suo caso specifico
sarò ben contento di aiutarla.
Saluti