Come abbiamo già avuto modo di vedere, la figura del caregiver si sta diffondendo sempre di più e alcune statistiche svelano numeri davvero vertiginosi in Italia. Per questo è necessario che abbiano sempre più tutele: è stato stanziato un fondo, ma c’è anche tanto altro che dobbiamo sapere. Anche per quanto riguarda gli sgravi fiscali.
Caregiver e sgravi fiscali
Per quanto riguarda gli sgravi nel vero senso della parola – quindi lasciando perdere il fondo stanziato, su cui sono comunque nate diverse polemiche perché considerato insufficiente – ne esistono, ma solo in alcuni casi. Il primo disegno di legge sull’argomento, ossia il n° 2048, stabilisce che se il caregiver assiste una persona con più di 80 anni, quindi non necessariamente in una condizione di invalidità (punto di vista che rivoluziona sicuramente quello avuto in altre circostanze), può avere diritto ad uno sgravio fiscale. Si tratta di una detrazione Irpef pari al 19% per quanto riguarda il denaro speso per l’assistenza della persona disabile o anziana.
Il disegno di legge 2266, allo stesso tempo, stabilisce un credito di imposta del 50% per quanto riguarda le spese per le cure mediche della persona che stiamo assistendo.
Il rimborso spese
Allo stesso tempo bisogna aprire un capitolo per i rimborso spese: il disegno di legge 2048 infatti non prevede solamente detrazioni e sgravi fiscali, ma anche dei piccoli rimborsi spese per chi si occupa di assistere dei parenti con disabilità oppure che hanno superato la soglia prevista all’età di 80 anni.
Insomma, è previsto un rimborso spese fino ad un massimo di 1900 euro per le spese, come detto sopra, unicamente indirizzate alla cura della persona disabile o che ha l’età opportuna.
Infine, esistono anche dei programmi organizzati per il ricollocamento del caregiver una volta terminato il suo lavoro di assistenza: insomma, fortunatamente il tema del caregiver inizia ad interessare tutti.