“La disabilità è solo negli occhi di chi guarda” 3 storie di successo oltre ogni barriera.

Abilità diverse

Ogni giorno una persona con disabilità affronta una sfida. Ogni ostacolo superato è per lui una conquista e aggiunge un tassello nell’ “affermarsi” all’interno di una società. Le barriere architettoniche, ancora troppo presenti all’interno delle nostre cittadine e della nostra nazione, concorrono solo ad aumento della loro non accettazione. A dispetto di queste difficoltà le persone disabili non solo costruiscono la propria vita come il resto dei cittadini, ma in alcuni casi lasciano un segno indelebile sul mondo.

Di seguito ho riportato la storia in breve di tre personaggi di valore, simbolo di forza e determinazione.

  • Frida Kahlo

Frida Kahlo (1907-1954) è la pittrice messicana più importante di ogni tempo. Fin da bambina aveva un carattere deciso, passionale, uno spirito talentuosa e fuori dagli schemi. La sua forza in spirito compensava la sua debolezza fisica, infatti, era affetta da spina bifida. Il suo periodo più difficile? assolutamente il 1925. A causa di un incidente le furono riscontrate diverse fratture alla spina dorsale che la costrinsero a letto per molto tempo. In quel periodo di stasi le furono regalati colori e pennelli, regali preziosi che le aprirono uno scenario stupendo, quello dell’arte.

  • Andrea Bocelli

Andrea Bocelli, classe 1958, ipovedente a causa di un glaucoma perse totalmente la vista a dodici anni. Nonostante questa disabilità, e grazie alla lettura Braille, si laureò in Giurisprudenza e diplomò al Conservatorio in canto lirico. Divenuto assistente in uno studio legale, abbandonò tutto per darsi alla musica, cambiando la sua storia. Negli ultimi trent’anni Andrea Bocelli ha cantato nei più importanti teatri del mondo, ha inciso 16 album, interpretato personaggi memorabili dell’opera e ha iscritto il suo nome nella Hollywood Walk of Fame.

  • Stephen Hawking

Stephen William Hawking era un astrofisico, cosmologo, fisico e matematico nato a Oxford l’8 gennaio 1942 e morto a Cambridge il 14 marzo 2018. Affetto da una malattia degenerativa con un’aspettativa di vita di 5-10 anni, perse le sue facoltà motorie giovanissimo, ma la sua mente non si arrese mai. Questa icona è nota per gli studi sulla cosmologia, sulla gravità quantistica e sui buchi neri. Il grande pubblico lo ricorda grazie alla pubblicazione del 1988 del libro Dal big bang ai buchi neri. Più di recente le sue vicende sono finite al centro dell’attenzione pubblica grazie al film La teoria del tutto del 2014.

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