Si rischia il licenziamento se si usano i permessi della 104 per motivi personali?

Legge 104
licenziamento

Le ore di permesso della 104, come spesso abbiamo detto su questo sito, possono essere usate per fare la spesa, sbrigare pratiche burocratiche, seguire un corso e anche per svago. Ma sempre e solo nell’interesse della persona con disabilità, mai per motivi personali, altrimenti si rischia il licenziamento. Questo in sostanza è quanto ha ribadito la Corte di Cassazione in una recente sentenza.

Il caso

Una lavoratrice era stata licenziata per aver utilizzato quattro ore e mezzo (sulle complessive trentadue ore di permesso) per lo svolgimento di attività che nulla avevano a che fare (nemmeno indirettamente) con l’assistenza della madre bisognosa. Il Tribunale aveva ritenuto legittimo l’allontanamento ma la Corte d’Appello, pur riconoscendo la condotta con rilievo disciplinare, non l’ha ritenuta così grave da meritare il licenziamento.

La Corte di Cassazione (La Corte Suprema di Cassazione, nell’ordinamento giudiziario vigente nella Repubblica Italiana, rappresenta il giudice di legittimità di ultima istanza delle sentenze emesse dalla magistratura ordinaria. Svolge funzioni di corte di cassazione e di corte suprema) invece ha confermato il primo giudizio del Tribunale. “Il comportamento del prestatore di lavoro subordinato che non si avvalga del permesso previsto dal citato art. 33, in coerenza con la funzione dello stesso, ossia l’assistenza del familiare disabile, integra un abuso del diritto in quanto priva il datore di lavoro della prestazione lavorativa in violazione dell’affidamento riposto nel dipendente (oltre ad integrare, nei confronti dell’Ente di previdenza erogatore del trattamento economico, un’indebita percezione dell’indennità ed uno sviamento dell’intervento assistenziale)”.

Inoltre “questa Corte ha precisato come il permesso di cui alla L. n. 104 del 1992, art. 33, sia riconosciuto al lavoratore in ragione dell’assistenza al disabile e in relazione causale diretta con essa, senza che il dato testuale e la “ratio” della norma ne consentano l’utilizzo in funzione meramente compensativa delle energie impiegate dal dipendente per detta assistenza; ne consegue che il comportamento del dipendente che si avvalga di tale beneficio per attendere ad esigenze diverse integra l’abuso del diritto e viola i principi di correttezza e buona fede, sia nei confronti del datore di lavoro che dell’Ente assicurativo, con rilevanza anche ai fini disciplinari”.

In altre parole, l’attività svolta durante l’utilizzo dei permessi della 104 deve essere sempre riconducibile all’assistito, anche indirettamente, altrimenti si rischia il licenziamento.

 I permessi legge 104

Si tratta di uno degli interventi più importanti per permettere ai lavoratori di prestare assistenza al familiare disabile, avendo diritto di assentarsi dal lavoro per un tot di giorni al mese.

In particolare:

  • il disabile stesso o i familiari (coniuge, genitori anche adottivi o parenti entro il secondo grado) del disabile in situazione di gravità possono chiedere di astenersi da lavoro con dei permessi retribuiti per 2 ore al giorno o in alternativa 3 giorni al mese (anche divisi in ore);
  • dipendenti di datori di lavoro pubblici o privati che assistono familiari con disabilità grave possono richiedere di astenersi dal lavoro con un periodo di congedo, continuativo o frazionato, della durata massima di due anni;

Agevolazioni legge 104

Non solo permessi. La legge prevede alcune convenienti agevolazioni fiscali per i disabili o i loro familiari, ad esempio:

  • detrazioni fiscali del 19% e l’applicazione dell’iva agevolata al 4% per acquistare strumenti tecnici e informatici che possono facilitare la vita del disabile, come ad esempio: computer, tablet, apparecchiature di domotica domestica
  • detrazione Irpef per l’acquisto di autoanche se nuove, pari al 19% del costo sostenuto, su un limite massimo di spesa di 18.075,99€
  • il disabile, o in alternativa il familiare che lo ha a carico fiscalmente, non deve pagare il bollo dell’auto, se l’auto è sotto una certa cilindrata. Inoltre, sui veicoli destinati al trasporto o alla guida di disabili non si paga l’imposta di trascrizione al PRA in caso di passaggi di proprietà
  • Le spese mediche generiche e di assistenza specifica sono deducibili dal reddito del disabile o dei familiari cui risulta a carico
  • Nel caso di interventi di ristrutturazione edilizia sugli immobili, per eliminare le barriere architettoniche è possibile beneficiare di un’ulteriore detrazione Irpef che dal 1° gennaio 2022 è pari al 36% su un importo di massimo 48.000,00€.
Tags :
Share This :

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *