Continuiamo il nostro percorso con una nuova storia; quella di un uomo che ha visto la morte in faccia più volte ma che non gliel’ha mai data vinta. Stiamo parlando di Alessandro Zanardi, per tutti Alex, classe 1966 d’origine bolognese.
Inizia la sua carriera nel mondo delle corse in cui riscuote anche molto successo, ma i suoi progetti furono interrotti a causa di un disastroso incidente. Il 15 settembre (oggi di 20 anni fa) del 2001 Alex fu coinvolto in un incidente catastrofico in cui perse entrambe le gambe.
Al su risveglio affrontò un momento di sbandamento, aveva tanti progetti ed aveva perso qualcosa di necessario per la sua carriera. Questa fase, per fortuna, durò ben poco e subito si tirò su e decise di valorizzare quel che la vita gli aveva lasciato.
Inizia quindi un percorso di riabilitazione che getta forti basi per iniziare un nuovo capitolo della sua vita.
Intraprende un percorso sportivo, sempre legato alla velocità ed inizia a organizzare anche progetti di sensibilizzazione e impegno sociale a tutela di persone con disabilità, favorendo loro maggiori opportunità in svariati ambiti.
Nel 2018 con il progetto Obiettivo3 si concretizza la sua grande campagna di sensibilizzazione ed impegno sociale nella lotta alle barriere a tutela delle persone con disabilità.
Con duro allenamento e determinazione, Alex, inizia e ottiene ottimi risultati nel paraciclismo correndo in handbike. Infatti, conquista 8 titoli mondiali, due medaglie d’oro e una d’argento nella staffetta a squadre miste alle Paralimpiadi di Londra 2012. Ai Mondiali di Nottwill 2015, in Svizzera, sale sul primo gradino del podio in tutte le gare a cui partecipa. Nel 2016 per la quinta volta conquista la Maratona di Roma nella categoria handbike e nelle Paralimpiadi di Tokyo2020 ha contributo al successo di diversi atleti, lavorando dietro le quinte, dando loro un sostegno importante sia emotivo che economico.
Quel che più colpisce di Alex è la sua immensa generosità e il suo sorriso costante; nemmeno la paura più grande è riuscita ad abbattere gli obiettivi di questo grandissimo uomo e strepitoso atleta. Rappresenta una fonte di ispirazione per tantissime persone, sia normodotate che con disabilità, perché la forza in spirito non ha barriere e il carisma arriva al cuore delle persone senza ostacoli.
Il suo punto di forza è la capacità di cogliere gli aspetti positivi da qualsiasi situazione, anche quella più tragica, come ad esempio l’incidente del 2001. Il pensiero positivo gli ha permesso di trasformare ciò che gli era successo in una grande opportunità.
Come sostiene anche Alex, il pensiero positivo non vive in noi in maniera automatica, anche lui deve essere allenato. Come fare questo? Una soluzione interessante è essere grati di ciò che si ha, essere davvero riconoscenti delle piccole cose che ci rendono felici. Di apprezzare la tranquillità, di vivere con razionalità e follia, ma soprattutto di credere in noi stessi e nel nostro potenziale