Sport estremi per disabili: il rugby
Fra gli sport estremi per disabili spicca senza dubbio il rugby. Il rugby in carrozzina è regolamentato in maniera precisa e si fonda su tre regole: le carrozzine devono essere spinte a mano, gli atleti non si possono toccare tra di loro (anche se le carrozzine si possono scontrare) e le squadre possono essere miste di donne e uomini.
Possono praticare questo sport soggetti tetraplegici, tri-amputati, poliomielitici, con sindrome di Guillain-Barré, paralisi cerebrale, dismelia e alcune forme di distrofia muscolare.
Lo sport fa parte del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) e della FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali), ed è gestito dalla IWRF International Wheelchair Rugby Federation.
L’arrampicata
A livello concettuale, l’arrampicata, sembra uno sport distante anni luce dal concetto di disabilità e invece non è così: è almeno una decina d’anni che il Paraclimbing cresce in tutto il mondo, tanto che alcune Federazioni Nazionali come Russia, Giappone e Spagna hanno costituito strutture dedicate.
Il kit essenziale per l’arrampicata Indoor è composto da: corda, scarpette, imbragatura, freno per l’assicurazione del moschettone, rinvii e porta magnesite. Esistono due tipi di arrampicata sportiva per disabili: la lead (classica salita con la corda dal basso, dal basso su pareti lunghe tra 15 e 25 metri) e la speed (specialità dove conta il tempo di salita su una parete di 10 o 15 metri seguendo un tracciato convalidato dalla Federazione Internazionale).
Paracadutismo
questo sport estremo per disabili deve essere svolta necessariamente con l’ausilio di un istruttore. Fra le figure di riferimento in questo sport c’è Laura Rampini, la paracadutista paraplegica (non più in attività) che si è resa protagonista di più di 150 lanci.
Adesso il nome di riferimento per il paracadutismo per paraplegici è Andrea Pacini, responsabile del progetto Aero Gravity Disability Project. Aero Gravity è la seconda più grande galleria verticale del vento al mondo situata a Milano e ha una missione ben precisa: rendere il volo indoor una disciplina sportiva accessibile a tutti.
il WCMX (Wheelchair Motocross)
Il Wheelchair Motocross sono evoluzioni e salti all’interno di uno skatepark sopra una carrozzina. A tutti gli effetti potrebbe sembrare una follia, ma in realtà è una disciplina davvero incredibile. Gli atleti in carrozzina riescono a cimentarsi in evoluzioni e salti che mettono ulteriormente a rischio la propria incolumità.
Una sfida continua, un’esplosione unica di movimenti. Il più famoso tra i WCMX riders è sicuramente Aaron Fotheringham, un americano nato affetto da spina bifida.
Da bambino accompagnava suo fratello, che faceva bmx sullo skatepark e quando a 8 anni provò anche lui con la carrozzina, si innamorò di quelle rampe. Il 13 luglio 2006 è stato il prima atleta paralimpico a fare un backflip in carrozzina.
Sci alpino per disabili
Un altro sport estremo è lo sci alpino per disabili, variante del tradizionale sci alpino praticata da atleti con problemi fisici o visivi. L’attrezzatura utilizzata varia a seconda delle abilità funzionali dello sportivo, le possibilità comprendono sci normali, slitta montata su motosci, stabilizzatori e protesi ortopediche.
L’attività agonistica internazionale è organizzata dal CIP Comitato Paralimpico Internazionale; per le principali competizioni vale il regolamento della FIS Federazione Internazionale Sci e dalla FISIP Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici.